Psicoacustica: cos’è e come funziona.

L’argomento che affronteremo oggi è di estrema importanza, sebbene molti ne siano completamente all’oscuro.

Quando si parla di psicoacustica si intende porre l’attenzione sul lato psicologico dell’acustica, il quale è molto più influente di quanto si possa pensare.

Normalmente, il pensiero comune è: “Se un rumore è forte mi dà fastidio, se non lo è posso ignorarlo”.

Se fosse così semplice, gran parte dello stress provocato dai problemi di rumore verrebbe eliminato o, quantomeno, limitato alle fonti sonore più intense.

Tuttavia, il cervello umano funziona in maniera differente, ossia per focalizzazione. Quando focalizziamo l’attenzione su qualche cosa (un suono, un’immagine, un profumo) è come se isolassimo gli altri stimoli e li rendessimo meno intensi e più lontani.

Ovviamente non lo controlliamo consciamente, ma viene fatto in automatico dal nostro cervello, il quale gestisce per noi le priorità. Lo stesso meccanismo viene messo in moto quando si tratta di un rumore fastidioso che vorremmo ignorare. Basti pensare al classico esempio dell’orologio nella stanza: mentre tentiamo di addormentarci, sentiamo le lancette che segnano i secondi.

Da quel momento in avanti sarà quasi impossibile ignorarlo: infatti, con il passare del tempo, è quasi come se aumentasse di volume.

Perché accade questo? Perché non riusciamo ad ignorarlo come facevamo 10 secondi fa?

Proprio perché il cervello umano, quando si focalizza su qualcosa, pone totale attenzione su essa e ne amplifica l’intensità a livello di percezione.

A causa di questo motivo, l’isolamento acustico è una materia molto complessa e spesso deve fare i conti con la sensibilità delle persone. Pertanto esiste un grossa componente psicologica che può influire sul risultato.

In alcuni casi, dopo un intervento di isolamento acustico che ha raggiunto correttamente il risultato, il diretto interessato sostiene che la situazione non è cambiata per nulla e percepisce ancora disagio.

In questa particolare situazione, la sua attenzione è talmente impegnata nella ricerca di qualsiasi rumore residuo, che alla fine riesce a trovarlo, anche se nella realtà dei fatti è appena percettibile.

Tutto questo serve per aiutare a comprendere che spesso, dopo un intervento, la cosa più saggia da fare è tentare di notare i miglioramenti e dare per scontato che il problema sia stato risolto. In questo modo la mente si focalizzerà sul silenzio, ignorando eventuali rumori residui (minimi).

Nel caso in cui il rumore persistesse esattamente come prima, chiamate noi e risolveremo il problema una volta per tutte!